
In Italia purtroppo sì. E' la vicenda terribile di cui si sente parlare in questi giorni, la morte di Stefano Cucchi.
Sano al momento dell'arresto, avvenuto il 15 ottobre, il giorno seguente presenta echimosi e lesioni sul volto e nella zona sacrale, per cui è ricoverato al Fatebenefratelli di Roma, dove gli viene riscontrata la frattura di due vertebre.
Stefano dice di essere caduto dalle scale, a fine settembre a casa dei genitori. Ha forse mentito per paura?
Può una persona con due vertebre rotte, che non si regge in piedi vivere tranquillamente per giorni?
La sorella Ilaria sostiene che dalle scale Stefano non fosse mai caduto e che stesse benissimo, prima di venire arrestato. La sera del 16, rilasciato dall'ospedale viene portato al Regina Coeli in sedia a rotelle, non essendo più in grado di camminare. Il mattino seguente Stefano viene nuovamente ricoverato, prima al Fatebenefratelli e poi al Pertini, dove muore all'alba del 22 ottobre.
Le foto parlano da sole. Il volto è irriconoscibile. Cosa è successo a Stefano per essere ridotto così?
Si parla di omicidio preterintenzionale. La magistratura indaga sui carabinieri che l'hanno avuto in custodia ed anche sull' ospedale dove è morto. I medici dicono che rifiutasse il cibo, ma perchè non è stato intubato? Cosa è successo davvero nella caserma?
In attesa dell'autopsia che porti un po' più di luce sulla verità, la domanda che sorge spontanea è una sola:
Perchè è morto Stefano?
E' giusto che uno Stato faccia rispettare le sue leggi, Stefano era punibile per il reato, ma non per questo doveva morire, massacrato di botte. Lo Stato deve proteggere i cittadini, aiutare i più deboli e perseguire i colpevoli, rieducarli alla legge, ma non certo attraverso la forza, una forza così bruta da spezzare la vita di un giovane.

La vicenda ha tanti paralleli con quella di Federico Aldovrandi, anche lui morto a soli 18 anni (25 settembre 2005) per mano della polizia. Il processo ha portato all'accusa di quattro poliziotti, condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi per "eccesso colposo in omicidio colposo", ma che non hanno scontato neanche un giorno di carcere grazie all'indulto, nè sono stati radiati dalla polizia.
Federico, come Stefano è morto massacrato di botte, calci e manganellate.
E' questa la giustizia in Italia?
E' possibile vivere in uno Stato in cui spesso i tutori dell'ordine sono degli assassini, che per di più restano impuniti?
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