martedì 24 novembre 2009

Pausa pranzo? Una ritualità che blocca l'Italia


Queste le parole del ministro per l'Attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi, secondo cui la pausa pranzo si trova proprio a cavallo delle ore più produttive.

"Non ho fatto nessuna proposta di abolire questa pausa, ho solo detto che io l'ho abolita da vent'anni".E poi inisiste attaccando i deputati della Camera, che svuotano l'aula tra le 14 e le 16 per recarsi alla bouvette di Montecitorio, rallentando le sedute, che al Parlamento europeo, invece, sono continue.

L'affermazione del ministro ha scatenato l'ira dell'opposizione, dei sindacati e dei nutrizionisti.
Chi l'ha definita una barzelletta, chi lo vede come l'ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, chi sostiene la necessità di un apporto nutritivo, nonchè di uno stacco breve che rigeneri il corpo e lo spirito.

E' vero che in Europa la pausa non si fa a metà giornata, ma è anche vero che le abitudini alimentari di inglesi, tedeschi e olandesi son ben diverse dalle nostre: colazione ricca e abbondante, che apporta calorie sufficienti per resistere un maggior numero di ore senza mangiare. In Italia, dove la colazione è leggera e spesso assente è importante, per non avere crisi ipoglicemiche, pranzare a metà giornata. E poi 30 minuti di pausa sono necessari sia per staccare, che per rimettersi al lavoro con maggiore serenità. La pausa ad ogni modo esiste in tutta Europa, in Germania è di 30 minuti, nel Regno Unito di 29, mentre in Francia si hanno 20 minuti ogni 6 ore di lavoro.

Si potrebbe capire un'idea del genere, se anche l'Italia avesse l'abitudine della siesta come la Spagna, riposo pomeridiano, che è stato abolito qualche anno fa dal governo Zapatero per mettersi in linea con l'Europa e adeguare l'orario di lavoro (9-18) a quello degli altri paesi con pausa dalle 13 alle 14.

Ma in Italia, dove la pausa media è di 30 minuti, pensare di abolirla per una maggiore produttività è veramente una barzelletta. E non solo. Siamo anche uno dei paesi con l'alimentazione più sana del continente, con meno problemi di colesterolo e trigliceridi proprio perchè la nostra dieta è più equilibrata rispetto a quella degli altri paesi europei. Abolire la pausa o renderla una scelta forzata sarebbe improduttivo, siamo persone, non robot, è impossibile lavorare 8 ore di seguito senza poter scambiare due chiacchiere con un collega mentre si mangia un panino.

Quale sarà la prossima proposta? Non si potrà nemmeno più andare in bagno, perchè improduttivo?

Caro Ministro, a lei che ha abolito la pausa da vent'anni, consiglio di mangiarsi un bel panino, forse con un apporto di carboidrati anche il suo cervello ne trarrà giovamento.

0 commenti:

Posta un commento