
Una critica che si può fare alla nostra generazione è che tendiamo a lamentarci di tutto senza mai proporre niente.
Siamo precari, lo sappiamo, eppure, non riusciamo a cambiare la nostra situazione. Aspettiamo che cada il governo, che un nuovo movimento politico stanzi dei fondi per i giovani, che il lavoro ci piova dal cielo o che i nostri capi decidano di assumerci a tempo indeterminato, perchè siamo troppo bravi.
Ma le cose non cambiano, anzi peggiorano continuamente, ogni legge che passa ci affossa sempre di più e noi, più che scendere in piazza qualche volta, cosa di cui non frega niente a nessuno, non siamo capaci.
Già perchè purtroppo non siamo capaci di essere solidali, questo è il vero problema del precariato in Italia. Accettiamo qualsiasi lavoro, con qualsiasi contratto perchè abbiamo la consapevolezza che rifiutando ci sarà già pronto qualcun altro a portarci via il posto, qualcuno che accetterà passivamente qualsiasi condizione, vanificando ogni tipo di protesta o dissenso...
E' l'era dell'individualismo, ognuno pensa a se stesso e chissene importa degli altri, che provano a cambiare le cose anche per noi? L'importante è andare avanti comunque, pur lamentandosi...
Perchè in Francia qualche anno fa la legge sul precariato non è passata? Perchè c'è stato un vero fronte comune, i lavoratori, gli studenti, gli operai hanno davvero bloccato il paese, combattevano uniti per un ideale, cosa che purtroppo pare manchi ai giovani italiani di oggi. Siamo divisi dalla società e dalla politica e siamo davvero incapaci di provare a cambiare una situazione che scontiamo ogni giorno sulla nostra pelle, noi, che abbiamo studiato più dei nostri capi, noi, che abbiamo le conoscenze e le competenze per far funzionare meglio le cose, noi, che abbiamo idee e progetti che nessuno ascolterà.
Se le generazioni che ci hanno preceduto hanno avuto più fortuna è perchè hanno combattuto per quello in cui credevano e sono riusciti ad ottenerlo. Si vive una volta sola e noi vivremo precariamente e individualmente, repressi, insoddisfatti e privi persino della volontà di cambiare.
Con il precariato non ci stiamo giocando solo il lavoro, ma la felicità e la vita.
Siamo proprio sicuri di non essere in grado di cambiare le cose?
3 commenti:
Cancellazione della legge 30 (nominata "Biagi" per renderla immune da attacchi).
Disincentivi per le aziende che abusano dei contratti di lavoro precario aumentando la tassazione e aumentando lo stipendio del lavoratore nei mesi di lavoro precario. Incentivi per i lavoratori che, terminato il periodo di lavoro previsto dal contratto, devono necessariamente passare del tempo per cercarne un altro con tutti i disagi economici e psicologici che comporta. Ecco...io partirei da qui.
Direi che sono ottimi punti da cui partire!
Sicuramente la legge Biagi è quella che ci penalizza di più. La flessibilità può essere utile ai datori di lavoro, soprattutto all'inizio, per valutare le persone da assumere, ma dopo un periodo di contratti a progetto, ecc., dovrebbero essere costrette ad assumere con tutti i diritti e dovrebbero venir penalizzate se continuano con i contratti a tempo determinato.
Solo così le cose potrebbero cambiare (forse!).
Parlando di precari ( e lo sono anch'io con la mia collezione di contratti di collaborazione) volevo segnalare il mio blog che si occupa di fornire informazioni circa i fondi che la UE stanzia non solo per gli enti di ricerca ma ..finalemente(!) anche per i singoli ricercatori!!
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