Benvenuti su SperdutaMente, confessioni di una mente sperduta.
Sperduta perchè?
Perchè è sempre più difficile avere 25 anni e sognare un mondo migliore, quando non si ha lavoro dopo aver tanto studiato e faticato, quando gli ideali e tutto ciò in cui hai creduto iniziano a spegnersi e lasciare posto alla cruda realtà, quando vedi che il tuo paese è in mano a buffoni, show-girl ed arrivisti, che non faranno nulla per migliorare la situazione, quando tutto sembra perdere senso... è strano, ma si continua a cercare un senso.
Sperduta perchè?
Perchè è sempre più difficile avere 25 anni e sognare un mondo migliore, quando non si ha lavoro dopo aver tanto studiato e faticato, quando gli ideali e tutto ciò in cui hai creduto iniziano a spegnersi e lasciare posto alla cruda realtà, quando vedi che il tuo paese è in mano a buffoni, show-girl ed arrivisti, che non faranno nulla per migliorare la situazione, quando tutto sembra perdere senso... è strano, ma si continua a cercare un senso.
"Voglio trovare un senso a questa vita,
anche se questa vita un senso non ce l'ha"
purtoppo quando Vasco cantava "Un Senso" aveva ragione...
Vi lascio con una bella poesia di Montale, sempre sulla ricerca di un "perduto senso":
Personae Separatae
Come la scaglia d’oro che si spicca
dal fondo oscuro e liquefatta cola
nel corridoio dei carrubi ormai
ischeletriti, così pure noi
persone separate per lo sguardo
d’un altro? E’ poca cosa la parola,
poca cosa lo spazio in questi crudi
noviluni annebbiati: ciò che manca,
e che ci torce il cuore e qui m’attarda
tra gli alberi ad attenderti, è un perduto
senso, o il fuoco, se vuoi, che a terra stampi,
figure parallele, ombre concordi,
aste di un sol quadrante i nuovi tronchi
delle radure e colmi anche le cave
ceppaie, nido alle formiche. Troppo
straziato è il bosco umano, troppo sorda
quella voce perenne, troppo ansioso
lo squarcio che si sbiocca sui nevati
gioghi di Lunigiana. La tua forma
passò di qui, si riposò sul riano
tra le nasse atterrate, poi si sciolse
come un sospiro, intorno - e ivi non era
l’orror che fiotta, in te la luce ancora
trovava luce, oggi non più che al giorno
primo già annotta.
(E. Montale, La Bufera e altro)
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