Per chi non lo avesse ancora visto, voglio consigliarvi il film di Massimo Venier, Generazione 1000 euro.
Anche se tratta in maniera ironica e leggera il tema del precariato, attraverso le strampalate vite dei protagonisti, è una commedia piacevole e divertente, che rispecchia il mondo dei trentenni di oggi.
Matteo, 30 anni, genio della matematica e cultore della materia all'università è costretto a fare un lavoro che non gli piace, pur di pagare l'affitto della casa malandata in cui vive insieme al coinquilino Francesco, che si nutre di playstation e cinema.
Nell'esistenza instabile di Matteo, che ha rotto con la fidanzata Valentina, ormai dedita solo alla sua carriera di medico, entrano due nuove figure femminili, che affascinano il protagonista in maniera completamente opposta.
Se la bella Angelica è una donna in carriera, razionale e sofisticata, Beatrice è un'aspirante supplente, semplice e passionale.
La scelta di Matteo tra le due donne è anche una metafora della vita del precario, costretto a dover decidere se è giusto seguire i sogni e le passioni, oppure cambiare modo di essere, pur di aderire alla società.
Generazione 1000 euro è un film che senza troppe pretese ci offre un panorama sulla situazione dei giovani d'oggi, presentando anche qualche spunto comico, che lo rende ancor più gradevole.
Unica pecca: l'amore vince sempre su tutto, ma è davvero così nella vita reale?
venerdì 30 ottobre 2009
giovedì 29 ottobre 2009
Simone Cristicchi - Laureata precaria
Ho scoperto ieri questa canzone di Simone Cristicchi tratto dall'album Dall'altra parte del cancello (2007)
e mi sembra significativa per i temi del nostro blog. Buon ascolto!
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
è il secondo tempo della storia,
di una studentessa universitaria.
Tesi di laurea col pancione
110 e lode con i complimenti della commissione
brava, hai fatto un figurone
ma è proprio adesso che per te si complica la situazione.
Ricordi di quel giorno coi parenti in visibilio
non come adesso che consegni pizza a domicilio, nel quartiere
che vita grama...
ritorni a casa infreddolita
e il frigorifero è il deserto del Sahara.
Ti chiedi
Perchè non sono nata miliardaria?.
Lo vedi
Del tuo monolocale non sei propretaria.
Accenderesti un mutuo se firmasse un genitore,
appendi il tuo diploma in scienze della disoccupazione.
Mi hanno fatto un bel contratto co.co.pro,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno stipendio misero io me la caverò.
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po' campati in aria,
e con la rabbia rivoluzionaria
di una studentessa universitaria.
Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.
Ci vuole un bel coraggio,
se fai volantinaggio,
a maggio, con lo svantaggio dei problemi
che puo darti un vecchio motorino della piaggio,
che si inchioda senza approdo
poco prima che comincia il viaggio.
Se per disperazione, urli,
qui nessuno sente,
è come fare la centralinsta in un call-center...
part-time... meglio di niente
risolvere faccende della gente
che chiama e poi ti offende.
Chi somiglia a quest'Italia
confinata dall'impero?
Sembra un porta borse inutile che bussa a un ministero,
ma nessuno gli risponde...
d'altronde sarebbe come infilare un paio di bermuda ad un bisonte.
Mi hanno fatto un bel contratto co.co.pro,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno misero stipendio a fine mese io arriverò.
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po' campati in aria,
forse era una vita meno amara,
quando eri studentessa universitaria.
Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.
Laureata precaria....
laureata precaria....
laureata precaria.
e mi sembra significativa per i temi del nostro blog. Buon ascolto!
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po campati in aria,
è il secondo tempo della storia,
di una studentessa universitaria.
Tesi di laurea col pancione
110 e lode con i complimenti della commissione
brava, hai fatto un figurone
ma è proprio adesso che per te si complica la situazione.
Ricordi di quel giorno coi parenti in visibilio
non come adesso che consegni pizza a domicilio, nel quartiere
che vita grama...
ritorni a casa infreddolita
e il frigorifero è il deserto del Sahara.
Ti chiedi
Perchè non sono nata miliardaria?.
Lo vedi
Del tuo monolocale non sei propretaria.
Accenderesti un mutuo se firmasse un genitore,
appendi il tuo diploma in scienze della disoccupazione.
Mi hanno fatto un bel contratto co.co.pro,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno stipendio misero io me la caverò.
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po' campati in aria,
e con la rabbia rivoluzionaria
di una studentessa universitaria.
Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.
Ci vuole un bel coraggio,
se fai volantinaggio,
a maggio, con lo svantaggio dei problemi
che puo darti un vecchio motorino della piaggio,
che si inchioda senza approdo
poco prima che comincia il viaggio.
Se per disperazione, urli,
qui nessuno sente,
è come fare la centralinsta in un call-center...
part-time... meglio di niente
risolvere faccende della gente
che chiama e poi ti offende.
Chi somiglia a quest'Italia
confinata dall'impero?
Sembra un porta borse inutile che bussa a un ministero,
ma nessuno gli risponde...
d'altronde sarebbe come infilare un paio di bermuda ad un bisonte.
Mi hanno fatto un bel contratto co.co.pro,
anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò,
con uno misero stipendio a fine mese io arriverò.
Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po' campati in aria,
forse era una vita meno amara,
quando eri studentessa universitaria.
Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia,
sogni una carriera straordinaria
ora prendi 400 euro al mese come segretaria.
Laureata precaria....
laureata precaria....
laureata precaria.
Etichette:
Laureata precaria,
Simone Cristicchi,
studentessa universitaria
mercoledì 28 ottobre 2009
Uno nuovo sguardo su Roma. Riapre Vigna Barberini
Chiusa dal 1909, Vigna Barberini, magnifica terrazza verde sul Palatino, riapre al pubblico dal 26 ottobre.
Con un solo biglietto, che comprende la visita dei Fori, del Colosseo e la mappa dei monumenti, si potrà godere di uno dei più bei panorami su Roma Antica e Moderna, nonchè ammirare gli scavi che hanno portato alla luce la sala da pranzo girevole di Nerone e il tempio del dio Sole, eretto da Elagabalo nel III secolo d.C.
La Vigna si trova nell'angolo del Palatino immediatamente sopra all'arco di Costantino e al Colosseo. Vi si accede salendo un clivio dall'arco di Tito e appena giunti, la vista spazia tra le tante cupole di Roma, da San Gregorio al Celio al retro di San Giovanni in Laterano, di cui si intravedono le statue, dal Tempio di Venere all'imponente Basilica di Massenzio, dai Fori al Campidoglio e alla basilica dell'Ara Coeli, dalla mole del Colosseo a quella del Vittoriano.
Oltre al panorama, la Vigna contiene anche alcune preziose testimonianze di Roma antica. Qui sorgeva infatti parte del palazzo di Domiziano (81-96 d.C.), oggi interrato per ragioni di sicurezza, ed anche i giardini di Adone, di cui restano parecchi vasi, sempre appartenenti al palazzo Flavio, dove pare che l'imperatore abbia incontrato il filosofo e taumaturgo Apollonio di Tyana.
Al centro della terrazza si trova poi il basamento dell'Elagabalium, tempio del dio Sole edificato in età severiana dall'imperatore Elagabalo (218-222 d.C.) che cercava di imporre a Roma il culto del suo dio di origine orientale. Nel tempio aveva fatto riunire i simboli più sacri della religione romana: il Palladio, il fuoco di Vesta, gli scudi dei Salii e il simulacro di Cibele.
Vi sono poi le chiesa di S. Sebastiano e di San Bonaventura. La prima, originaria del X secolo, venne rimaneggiata in epoca barocca e sorge sull'antica zona del Palladio (tempio dove veniva conservato il simulacro di Atena, che secondo la leggenda, Enea aveva portato con sè durante la fuga da Troia). La seconda è del 1675 e si innalza sui resti degli edifici imperiali e su di una cisterna che alimentava non solo i palazzi, ma anche le terme severiane.
Proseguendo la visita si incontrano degli scavi che probabilmente appartengono alla sala da pranzo girevole di Nerone (54-68 d.C.), la "paecipua coenatio rotunda", che come ci racconta Svetonio, l'imperatore aveva fatto costruire all'interno della Domus Aurea per imitare il movimento della Terra e per meravigliare i suoi ospiti.
I resti, sui quali gli archeologi continuano a lavorare, per rafforzare l'ipotesi neroniana, sono meccanismi giganteschi che probabilmente servivano al movimento di pavimenti di legno a più livelli. Attualmente si intravedono un ambiente a forma circolare e un pilone centrale a cui si collegano una serie di archi.
A suffragio della teoria neroniana c'è anche il fatto che da questa zona del Palatino si godeva di una vista magnifica sul laghetto che sorgeva nella vallata dove ora è ubicato il Colosseo.
Se avete la fortuna di andare a Roma non fatevi sfuggire l'occasione di una visita.
La nostra Italia gode di un patrimonio storico e artistico dal valore inestimabile, gli stranieri lo sanno, noi, purtroppo, tante volte ce lo dimentichiamo.
Etichette:
arte,
colosseo,
Fori,
Roma antica,
Scavi,
Vigna Barberini
martedì 27 ottobre 2009
La buona notizia che viene dal mare

I 300 migranti sono stati recuperati dalle unità italiane del porto di Pozzallo (Ragusa), un solo morto, qualche ferito, ma la tragedia è stata evitata.
Intanto la magistratura indaga sul comportamento dei maltesi e sul loro mancato intervento.
Da La Valletta sostengono sia che il primo soccorso dovesse spettare agli italiani, sia che i clandestini si siano rifiutati di essere trasbordati dal pattuglione di Malta, il loro obiettivo era arrivare in Italia.
Sarà vero?
Quello che è certo è che se il fenomeno dell'immigrazione non si può fermare, come non si possono fermare la fame e le guerre, nè cancellare le responsabilità storiche dell'Occidente nei confronti dell'Africa, sarebbe però giusto che non fosse un solo paese a farsene carico, mentre gli altri, troppo spesso se ne lavano le mani.
«L'Italia come sempre ha fatto tutto il suo dovere», ha dichiarato il Ministro degli Esteri Frattini, che ha sottolineato che l'Ue ha accolto «quasi tutte le richieste italiane» sulla questione dell'immigrazione.
Lo speriamo tutti! Solo un fronte comune e regolato può in qualche modo arginare se non le cause, almeno gli effetti devastanti dell'immigrazione ed evitare che i viaggi della speranza si trasformino in odissee da incubo, come poteva succedere in questi giorni in quel maledetto tratto di mare, che è di tutti, ma non è di nessuno.
Etichette:
canale di Sicilia,
clandestini,
immigrazione
lunedì 26 ottobre 2009
Clandestino...
Rimaniamo sul tema della nostra riflessione quotidiana.
Dedicato a tutti quelli che
possono solo ricordare la loro terra...
Dedicato a tutti quelli che
possono solo ricordare la loro terra...
Etichette:
clandestino,
fame,
immigrazione,
manu chao
La precarietà della vita

Già anche la vita stessa è precaria se sei nato in Somalia o in Eritrea e sei costretto ad affidare tutte le tue speranze nelle mani di scafisti senza scrupoli, traghettatori infernali di anime, che lucrano sulle disgrazie umane.
E non è nemmeno detto che si raggiunga l'altra sponda. Come succede oggi ai duecento migranti, uomini, donne e bambini, che si trovano da 5 giorni in balia della mareggiata tra Malta e l'Italia, ma che nessuno vuole salvare. Per i maltesi l'imbarcazione è in acque libiche, per gli italiani in quelle maltesi e le autorità continuano a rilanciarsi la palla, senza fare nulla per evitare l'ennesima tragedia del mare.
Se si tratta di staccare la spina a chi è in coma vegetativo da vent'anni sono tutti pronti a difendere il diritto alla vita, ma se si tratta di salvare duecento persone dalla minaccia di una morte terribile, non c'è nessuno disposto a farlo.
Allora qual'è la discriminante? Il colore della pelle? Pare di sì.
La legge della vita NON è uguale per tutti.
Alcuni hanno più diritto a vivere di altri, soprattutto se sono nati in Occidente.
Etichette:
barcone,
clandestini,
coma,
diritto alla vita,
immigrati,
Italia,
Malta,
precariato,
precarietà vita
venerdì 23 ottobre 2009
giovedì 22 ottobre 2009
Precariato...Lei è troppo qualificato!
Una bella giornata al Centro per l'impiego!
Dopo aver preso la laurea triennale, la specialistica e un master e dopo aver insegnato per un anno, raccimolando qualche punto per gradutorie stracolme di docenti, chi come me ha scelto l'università per passione e cultura si trova simpaticamente disoccupato.
Si inviano curriculum a destra e a manca, si sostengono esami, colloqui, prove, si tentano tutte le strade possibili e impossibili e alla fine ci si iscrive al Centro per l'impiego della propria provincia.
Il personale è molto gentile e disponibile, perfino dispiaciuto per la siuazione del nostro paese e ti dicono:
E allora? O ci si butta nelle braccia del primo offerente per un bel tirocinio, a gratis, ma si spera rimborsato e si spera anhe di venire assunti dopo, per non trovarsi nella situazione iniziale, oppure meglio guardare all'estero.
Sì, purtroppo è così. E con rammarico gli operatori del Centro per l'impiego ti suggeriscono caldamente di cambiare paese e molto probabilmente hanno ragione! Ma non vi pare ingiusto che le altre nazioni europee investano parte del loro PIL per l'istruzione e la ricerca, mentre in Italia la gente si trovi costretta a fuggire?
Dopo aver preso la laurea triennale, la specialistica e un master e dopo aver insegnato per un anno, raccimolando qualche punto per gradutorie stracolme di docenti, chi come me ha scelto l'università per passione e cultura si trova simpaticamente disoccupato.
Si inviano curriculum a destra e a manca, si sostengono esami, colloqui, prove, si tentano tutte le strade possibili e impossibili e alla fine ci si iscrive al Centro per l'impiego della propria provincia.
Il personale è molto gentile e disponibile, perfino dispiaciuto per la siuazione del nostro paese e ti dicono:
"Purtroppo in Italia la cultura non paga"
Vero, verissimo. E così al giovane precario si offrono poche alternative: le aziende non lo assumeranno mai per mansioni semplici: "Lei è troppo qualificato!" e gli imprenditori non vogliono persone che si possano lamentare di una manisone dequalificante e dequalificata, quindi si viene letteralmente squalificati dal mondo del lavoro.E allora? O ci si butta nelle braccia del primo offerente per un bel tirocinio, a gratis, ma si spera rimborsato e si spera anhe di venire assunti dopo, per non trovarsi nella situazione iniziale, oppure meglio guardare all'estero.
Sì, purtroppo è così. E con rammarico gli operatori del Centro per l'impiego ti suggeriscono caldamente di cambiare paese e molto probabilmente hanno ragione! Ma non vi pare ingiusto che le altre nazioni europee investano parte del loro PIL per l'istruzione e la ricerca, mentre in Italia la gente si trovi costretta a fuggire?
Etichette:
centro per l'impiego,
disoccupazione,
precariato
mercoledì 21 ottobre 2009
SperdutaMente
Benvenuti su SperdutaMente, confessioni di una mente sperduta.
Sperduta perchè?
Perchè è sempre più difficile avere 25 anni e sognare un mondo migliore, quando non si ha lavoro dopo aver tanto studiato e faticato, quando gli ideali e tutto ciò in cui hai creduto iniziano a spegnersi e lasciare posto alla cruda realtà, quando vedi che il tuo paese è in mano a buffoni, show-girl ed arrivisti, che non faranno nulla per migliorare la situazione, quando tutto sembra perdere senso... è strano, ma si continua a cercare un senso.
Sperduta perchè?
Perchè è sempre più difficile avere 25 anni e sognare un mondo migliore, quando non si ha lavoro dopo aver tanto studiato e faticato, quando gli ideali e tutto ciò in cui hai creduto iniziano a spegnersi e lasciare posto alla cruda realtà, quando vedi che il tuo paese è in mano a buffoni, show-girl ed arrivisti, che non faranno nulla per migliorare la situazione, quando tutto sembra perdere senso... è strano, ma si continua a cercare un senso.
"Voglio trovare un senso a questa vita,
anche se questa vita un senso non ce l'ha"
purtoppo quando Vasco cantava "Un Senso" aveva ragione...
Vi lascio con una bella poesia di Montale, sempre sulla ricerca di un "perduto senso":
Personae Separatae
Come la scaglia d’oro che si spicca
dal fondo oscuro e liquefatta cola
nel corridoio dei carrubi ormai
ischeletriti, così pure noi
persone separate per lo sguardo
d’un altro? E’ poca cosa la parola,
poca cosa lo spazio in questi crudi
noviluni annebbiati: ciò che manca,
e che ci torce il cuore e qui m’attarda
tra gli alberi ad attenderti, è un perduto
senso, o il fuoco, se vuoi, che a terra stampi,
figure parallele, ombre concordi,
aste di un sol quadrante i nuovi tronchi
delle radure e colmi anche le cave
ceppaie, nido alle formiche. Troppo
straziato è il bosco umano, troppo sorda
quella voce perenne, troppo ansioso
lo squarcio che si sbiocca sui nevati
gioghi di Lunigiana. La tua forma
passò di qui, si riposò sul riano
tra le nasse atterrate, poi si sciolse
come un sospiro, intorno - e ivi non era
l’orror che fiotta, in te la luce ancora
trovava luce, oggi non più che al giorno
primo già annotta.
(E. Montale, La Bufera e altro)
Etichette:
Montale,
sperdutamente,
un senso,
Vasco Rossi
Iscriviti a:
Post (Atom)